Mi piace molto leggere, non leggo come vorrei ma tra libri e fumetti ho sempre tanta voglia di far emigrare il mio cervello altrove. Come ogni anno, nei primi giorni di Gennaio pubblicherò (sempre perché adopero il blog come mio diario) i libri letti durante i 12 mesi precedenti.
Le mie letture sono piuttosto commerciali e parecchio razziste. Ho un grosso pregiudizio coi romanzieri italiani, sarà che questo pregiudizio mi viene dal cinema e dalla televisione, ma anche gli scrittori italiani mi attirano poco se non con pochissime eccezioni (Camilleri, ad esempio). Invece per commerciale intendo semplicemente che non vado alla ricerca di scrittori non noti: credo che uno scrittore che non viene letto, potrebbe essermi troppo indigesto. Un libro che non digerisco mi rallenta nella lettura, tenendomi anche qualche settimana fermo con un po' di rigurgito letterario. Arrivo alla sera aprendo un libro che mi disgusta talmente privo di entusiasmo che al leggere preferisco fare qualsiasi altra cosa, se sono nel letto mi addormento subito. Purtroppo ho il vizio di odiare di più lasciare un libro a metà che finirlo nonostante lo reputi odioso.
Mi è capitato proprio in questi giorni di leggere "I Confratelli" di Grisham, comprato a 3 Euro in una libreria dell'usato, abbastanza sicuro della sua commercialità, che invece trovo talmente poco appassionante che sono bloccato al sesto capitolo. Probabilmente Grisham finirà negli scrittori da film (che comunque non amo) che nei libri non riescono a conquistarmi.
Fondamentali sono i primi capitoli dei libri, nei romanzi soprattutto sento la necessità di identificarmi (o anche di avere un minimo di empatia) con i personaggi, quindi se Grisham mi presenta tre giudizi sessantenni chiusi in carcere e un politico gay guerrafondaio come protagonisti, ecco che del loro destino mi interessa pochissimo. Suppongo che in realtà debba ancora arrivare al cuore del romanzo, questa è la mia speranza, non voglio rimanere appeso a questo libro per tutto il mese.
Ovviamente il mio accanimento contro Grisham è puramente un caso d'esempio, probabilmente dovrei leggermi i suoi romanzi migliori per poterlo giudicare.
Ma anche no.