La Sottile Linea Scura – Joe R. Lansdale
- L'Eleganza del Riccio – Muriel Barbery
- Peggio che Morto – Rex Stout
- Di là dal Fiume e tra gli Alberi – Ernest Hemingway
- Il Laureato – Charles Webb
- Nient'Altro che la Verità – Rex Stout
- Il Comunista che Mangiava i Bambini – David Grieco
- La Grande Fuga dell'Ottobre Rosso – Tom Clancy
- La Danza del Gabbiano – Andrea Camilleri
- Ristorante al Termine dell'Universo – Douglas Adams
- Delitto e Castigo – Fëdor Dostoevskij
- Il Silenzio degli Innocenti – Thomas Harris
- Hannibal – Thomas Harris
- Cell – Stephen King
- La Forma dell'Acqua – Andrea Camilleri
- Nel Segno della Pecora – Haruki Murakami
- In Fondo alla Palude – Joe R. Lansdale
- I Confratelli – John Grisham
- La Vita, l'Universo e Tutto Quanto – Douglas Adams
- I Segreti di Londra – Corrado Augias
Quest'anno ho aggiunto un piccolo commento per ogni libro.
La Sottile Linea Scura – Joe R. Lansdale
Lansdale è uno dei migliori narratori in circolazione, la storia dei bambini che varcano il lato oscuro dell'animo umano funziona bene e la trama è avvincente. Un thriller ambientato in un polveroso texas anni '50 (ambientazione preferita di Lansdale), con il razzismo a fare da sfondo a un indagine su diversi omicidi. Libro divorato.
L'Eleganza del Riccio – Muriel Barbery
Libro che ha avuto un successo straordinario, e non capisco perché. Presuntuoso e superficiale. Odiabile e al limite del provinciale. L'autrice con la scusa di una trama (banale) disquisisce su arte e letteratura non solo in maniera elementare, ma aggiungendo la presunzione di una propria opinione piuttosto rigida e intollerante. Libro che si legge velocemente tanto quanto velocemente lo si dimentica. Non si dimentica però l'odio che ispira l'autrice banalizzando in due righe concetti che l'umanità non ha ancora smesso di studiare. Vergognoso.
Peggio che Morto – Rex Stout
Giallo classico. Chi conosce Nero Wolfe sa che questi libri, seppure ormai ripetitivi nello schema assassinio-indagine-smascheramento, sono nient'altro che una sitcom piacevolissima tra meravigliosi personaggi che non soffrono i settant'anni di vita. Per chi adora il giallo e Nero Wolfe.
Di là dal Fiume e tra gli Alberi – Ernest Hemingway
Hemingway non devo certo recensirlo. Il libro è una lunga riflessione sui tempi andati. Del vivere sui ricordi e non sul presente. Malinconia in una nebbiosa Venezia (dove Hemingway vive per qualche anno), con l'amore inteso come etereo e la vita intesa come una lunga battaglia contro tutti.
Il Laureato – Charles Webb
Ho letto prima questo libro che il film. Il film è in effetti migliore, anche perché il libro sembra scritto come una sceneggiatura non voluta. Dialoghi piuttosto famosi e fotografia di un borghesismo americano anni sessanta che sta per essere ribaltato dalle rivolte studentesche. Si può tranquillamente evitare di leggere a favore del film.
Nient'Altro che la Verità – Rex Stout
Vedi sopra "Peggio che morto"
Il Comunista che Mangiava i Bambini – David Grieco
Storia del serial killer russo Andrej Romanovic Cikatilo, scritto dallo stesso autore che nel 2004 ne realizzerà anche il film "Evilenko". Narra della caccia dell'ispettore Lesiev al mostro di Rostov, salito alla ribalta negli anni 70 e 80 per i brutali omicidi di circa 53 (accertati) bambini semidivorati, letteralmente e psicologicamente, dalla personalità psicopatica di Cikatilo. Uno dei pochi serial killer di cui ormai si sa praticamente tutto. Racconto (anche vagamente ripulito dalle reali efferatezze riscontrate) molto simile a una cronistoria degli avvenimenti con spaccati di descrizioni dell'unione sovietica che si andava spegnendo.
La Grande Fuga dell'Ottobre Rosso – Tom Clancy
Mattone da cui è stato tratto il bel film "Ottobre Rosso" con Sean Connery e Alec Baldwin. Deve piacere il genere: molti tecnicismi militari e personaggi stupidi all'inverosimile, quasi robotici. A me il genere non piace. Il film invece è meraviglioso (forse anche perché diverso nella trama).
La Danza del Gabbiano – Andrea Camilleri
I gialli con protagonista il commissario Montalbano sono molto commerciali. Chi ha sangue in parte siciliano o semplicemente ama il sud, non può lasciarsi sfuggire questi piccoli romanzi, che hanno poco di pesante ma danno uno spaccato d'Italia che, credo, col passare del tempo acquisterà di potenza. Leggibilissimo.
Ristorante al Termine dell'Universo – Douglas Adams
Secondo libro della seria "Guida Galattica per gli Autostoppisti". Al contrario del primo qui il non-sense aumenta a dismisura, rendendo il racconto pressoché illegibile. Letto durante le ore di pausa a lavoro, sembra (come lo definì un collega qualche anno fa) come un giocatore di ping pong che schiaccia ogni palla prendendo però la rete. Frustrante.
Delitto e Castigo – Fëdor Dostoevskij
Capolavoro. Non ho molto da dire sul Romanzo che mise le basi alla psicologia criminale umanizzandola. Da questo capolavoro in poi l'assassino non verrà più visto come uno stupido insano uomo distante e troppo diverso dal popolo. Ora l'assassino è l'uomo che comune (il protagonista ci arriverà solamente alla fine delle proprie sofferenze) che comune non vuole essere. Il Napoleone dei Romanzi (perdonatemi la doppia citazione che solo chi ha letto il libro può cogliere). Ottocento pagine divorate, personaggi meravigliosamente umani, attualità imbarazzante per gli uomini d'oggi. Un libro che non dovrebbe mancare nella collezione di ogni persona che sappia leggere.
Il Silenzio degli Innocenti – Thomas Harris
L'anno scorso avevo letto il primo libro in cui compariva il famoso dottor Lecter. Certamente Drago Rosso era migliore di questo, nonostante solamente il film di quest'ultimo abbia portato al successo la serie di Harris. La storia è piuttosto nota, una caccia al serial killer che include psicologia spicciola e indagini scientifiche di dubbissima veridicità. Nonostante questo si legge velocemente ed è un buon compagno estivo.
Hannibal – Thomas Harris
Libro conclusivo della trilogia di Lecter (per la verità ne è uscito un altro, ma come vi dirò, non mi è venuto voglia di leggerlo) e sicuramente il peggiore. Harris esce dal canone della caccia al serial killer per tentare di dare una trama a protagonisti già noti (il dottor Lecter e il detective Starling) mischiandoli e tentando la formula della "discesa agli inferi". Colpo mancato. I colpi di scena sono stupidi e il finale è ridicolo. Il libro è uscito dopo il successo avuto del film de "il Silenzio degli Innocenti" che ne spiega il successo commerciale. Certamente Harris ha tentato di sfondare un portone aperto con un libro troppo diverso dai precedenti, tanto diverso che non mi attira nemmeno il quarto libro della serie.
Cell – Stephen King
Il peggior libro di King che abbia letto. Le storie di zombie sono trite e ritrite, King tenta di rinnovarle vagamente con una diversa diffusione del morbo, sostituendo il classico virus animale con un simil virus tecnologico diffuso via cellulare. Dimenticandosi però di dare un senso alla trama: lascia i protagonisti alla solita lunga fuga verso un punto imprecisato del mondo, verso un finale brutto che non risolve nulla e non da nulla di più a una trama che non ricorda minimamente il vecchio King. Se non fosse che dal 1996 King non sforna nulla di memorabile, mi verrebbe da pensare che il libro possa esser stato scritto da qualcun altro e King abbia prestato solo il nome. Patetico.
La Forma dell'Acqua – Andrea Camilleri
Vedi sopra "La Danza del Gabbiano"
Nel Segno della Pecora – Haruki Murakami
Libro che mi ha consigliato un'amica, piccolo gioiello. Storia particolare e malinconica, personaggi intelligenti e vagamente magici. Sorprende molto il ritmo della trama, con i tempi delle scene che noi occidentali non consideriamo mai a sufficienza. Solo in alcuni manga avevo apprezzato la dilatazione del tempo in dettagli apparentemente banali ma poetici e ritmi veloci affrontando situazioni che ne richiederebbero di lenti. Ne risulta un romanzo da leggere e da apprezzare. Proverò altro dello stesso autore.
In Fondo alla Palude – Joe R. Lansdale
Come in "La Sottile Linea Scura" Lansdale usa il texas polveroso e razzista anni '50 per un altro thriller con protagonista un dodicenne che sta per diventare, troppo velocemente, adulto. Qui è più marcata la questione razzista ed è più intensa l'ossessione all'indagine da parte dei protagonisti. Apprezzo molto l'autore e ormai inizio ad averne una buona bibliografia.
I Confratelli – John Grisham
Avevo già scritto qualcosa su questo libro: confermo il pregiudizio. I legal thriller (o comunque si faccia definire l'autore) non fanno per me. Questo libro non sarà certamente il migliore di Grisham, ma presenta tutte le brutture che possono esserci in un libro quando nessuno dei protagonisti è minimanete simpatico e non ispira empatia. Il finale è piuttosto grottesco per quanto è irrealistico.
La Vita, l'Universo e Tutto Quanto – Douglas Adams
Leggermente migliore del secondo capitolo (Ristorante al Termine dell'Universo di cui scrivevo sopra) ha dei punti di non-sense talmente privi di significato che si stenta a leggere e dei punti in cui finalmente c'è un accenno di trama, pur sempre piuttosto stupida, ma che a lavoro tra una pausa o l'altra sono riuscito a leggere. Per chi ha molto tempo da perdere e non ha nessun altro libro a portata di mano.
I Segreti di Londra – Corrado Augias
Augias è un elegantissimo narratore, piacevole e quasi mai noioso. Il libro parte da vari luoghi di Londra come scusa per intrattenerci con decine di aneddoti che con Londra c'entrano ben poco. Tra l'altro i "segreti" sono veramente poco segreti dato che conoscevo parecchi degli argomenti trattati, certamente alcuni li conoscevo superficialmente altri in maniera più dettagliata. In ogni caso libro che approfondisce diversi argomenti che possono essere (a discrezione del lettore) interessanti o meno.