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Per conquistare il mondo chiedere di Elle

Il mio nuovo cellofono

Elle 11 gennaio 2018 0

Ho fatto il funerale del mio compagno di avventure storico, il mio bel vecchio Samsung S2 ha smesso di soffrire.

E ho comprato uno zenfone 3:

beauty

Ecco. Adesso vediamo se ne è valsa la pena.

 

Una combinazione inaspettata e con una probabilità infinitesimale

Elle 24 marzo 2017 0

Una nuova collega trasferita da poco viene accolta dal gruppo in Segreteria. Sento da lontano il seguente dialoghetto:

<< Ah, la nuova collega, mi ricordo come ti chiami perché ti chiami come mia figlia! >>

<< Davvero? Incredibile! >>

Tutto incuriosito vado a rileggere le vecchie email per capire come diamine si chiamassero la nuova collega e la figlia della segretaria, immaginandomi qualcosa di improbabile tipo Ginevra o Pancrazia o Assuntazione o Gianbarbara.

No, si chiama Sara.

"Incredibile".

In farmacia

Elle 24 febbraio 2017 0

Vado in farmacia, mi fermo davanti al reparto integratori e ne passo uno sotto allo scanner bar code per sapere quanto costa e lui, con spocchia da farmacista robotico, mi comunica trasmettendolo sullo schermo bello grosso in modo che i colleghi (che ovviamente per puro caso sono anche loro lì in farmacia e non possono non impicciarsi): "Test di gravidanza, 12 euro".

Che poi se tanto gli vai a dire che mi serviva solo magnesio e potassio in più col piffero che mi crederebbero.

Rimpianto di un giorno di mezza estate

Elle 13 settembre 2016 0

Anni universitari, periodo metal/alternative, mi aggiravo per La Sapienza con la maglietta dei System of a down del concerto di Milano, vestito ovviamente con la catena al portafoglio, jeans neri e scarponi underground che conservo gelosamente nell'armadio per ricordarmi di comecristoandavoingiroallepoca.

Prendo il tram a Piazzale Verano e sale con me una ragazza: vestita esattamente come me. Uguale: ovviamente versione femminile: bionda, piccolina (che a me gusta molto), un volto per cui perdere la testa, semplicemente bella insomma. Prima ride e sbotta, poi inizia a sorridere. Inizia un chiarissimo gioco di sguardi e capisco che lei vuole parlare, o scopare, o sposarmi e aspettare di diventare vedova prima di ereditare il mio biglietto aurografato di John Dolmayan.

Dieci minuti di giochi di sguardi, parole non dette e petali di fiori d'arancio che immagino riempiano il tram di amore e atmosfera da film romantico in cui sono il protagonista assoluto.

E la fottuto storia è finita così. Punto. End. Sono sceso e CIAO BIONDINA TI HO AMATO PER 10 MINUTI.

Lo rimpiango da sempre, non ho mai capito perché non le ho detto niente ma forse è bello così, un ricordo meraviglioso mai rovinato da un amore non corrisposto (magari le piacevano anche i Guns N' Roses, vai a sapere).

Maleducazione

Elle 22 settembre 2015 0

Qualche giorno fa mi è capitato di assistere a una scena tra il grottesco e il ridicolo dentro un grosso centro medico di analisi e diagnostica abbastanza rinomato nella mia zona.
Ero seduto in una delle tante sala d'attesa con divanetti in finta pelle e televisore ultrapiatto sintonizzato su Canale 5 (per intrattenere gli anziani suppongo) quando vedo un tizio di mezza età, canottiera bianca ben pulita, calzoncini e sandaletti fermarsi a consegnare la ricetta allo sportello e parlare con l'addetta. E' seguito da un anziano che gli si piazza dietro a meno di un metro e sembra stare in fila.

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Sui miei colleghi

Elle 4 settembre 2015 0

Solamente per farvi presente che tipo di compagnia abbia a lavoro e di quanto mi senta fuori posto ogni volta che apro bocca.

Mi chiamano per una pausa caffè. E' fine estate e ancora non ci sono grossi lavori da fare. Qualcuno è concentrato sul solitario. Qualcuno è su facebook a curiosare trai gatti degli amici. Qualcuno pigramente esamina qualche vecchia pratica ma in realtà pensa al weekend. Insomma un pomeriggio di fine estate con poco da fare e sbadigli sparsi.

Arrivo alla saletta del caffè dopo qualche minuto e trovo quattro colleghi, mi scuso per il ritardo e dico: << Ero impegnatissimo per una cosa importantissima >> metto la faccia da battutone e poi aggiungo: << Le buste per il fantacalcio! >>

Un argomento qualsiasi, nessuno si vergogna di non essere proprio un lavoratore modello e solitamente se non c'è effettivamente grosso lavoro ci è concesso perdere tempo in facezie. Avendo poi abbastanza confidenza possiamo anche permetterci di entrare nel dettaglio e fare battute in proposito.

Mai mi sarei aspettato che tutti e quattro, sottolineo tutti e quattro, non sapevano di cosa stessi parlando mandando la battuta a Roccacannuccia:
<< Cosa sarebbe esattamente il fantacalcio? >> mi chiede il primo, V- prossimo alla pensione, privo di famiglia ma con l'hobby di passare un mese l'anno da "amici" a Cuba.
<< Io ne sento sempre parlare ma non ho mai capito cosa sia. >> mi dice la collega N- una figlia della mia età, marito in pensione e conoscenza dello sport pari a un palo della luce (spento).
<< Io non so cosa sia ma so che mio figlio ogni tanto lo fa. >> dice la terza collega E- madre di due figli maschi, marito insegnante d'arte e con la sindrome della crocerossina.
<< A malapena so cos'è il calcio. >> dice la quarta, M- ragazza sveglia ma interessata al mondo come io sono interessato alla letteratura latina contemporanea.

Per farla breve, lo sport è uno dei tanti argomenti che è inutile proporre a lavoro, insieme alla fica (figuriamoci se posso parlare di sesso qui dentro in cui a malapena si ricordano cosa sia), tecnologia (essendo il più giovane sentono il dovere di segnalarmi qualsiasi malfunzionamento di qualsiasi apparecchio contenente un minimo di elettronica, dalle stampante al tostapane), politica (non si può parlare di politica con gli ex '68ini, ne con i conservatori, ne con chi non sa nemmeno chi sia il nostro capo del governo), ecc…

Insomma tutti gli argomenti affrontabili da un trentenne single.

Poi magari qualcuno mi chiede anche perché a lavoro mi annoio come se mi sentissi in un ospizio.

Perché le persone commentano gli articoli sui giornali online? Breve analisi di una pagina qualsiasi del corriere.it

Elle 1 settembre 2015 0

La domanda mi viene ogni volta qualcuno mi gira articoli da leggere su testate giornalistiche online italiane.
Negli ultimi anni, con la diffusione nei vari reparti marketing di aziende non IT dell'idea che il web 2.0 prevedesse l'interazione con l'utente in ogni fottuta pagina web, le testate online hanno aperto diversi canali comunicativi con i lettori.

Prendiamo una pagina a caso del corriere.it e analizziamola

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S. La nave di Teseo, JJ.Abrams D.Dorst – La Recensione

Elle 24 agosto 2015 0

Cofanetto-La-nave-di-TeseoJ.J. Abrams colpisce ancora.

Ritorna dove il peccato lo ha tradito una volta e ha rifatto lo stesso errore.
Premesse fantastiche, idea geniale, realizzazione ben fatta e poi si perde laddove deve dare spiegazioni e chiudere la storia.
Se le ultime stagioni di Lost vi hanno imbarazzato, annoiato e deluso (dal finale prevedibilmente banale e con buchi enormi di trama) questo libro non fa per voi. La recensione che segue contiene spoiler, siete avvisati.

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Quel negozietto di tennis dietro casa di fronte alla lavanderia con l’insegna verde

Elle 14 agosto 2015 0

Il negozietto in periferia lo conosci solo perché ci passi davanti.
O qualcuno nel tuo quartiere ha detto che esiste ma non hai ben capito dove sia e ti ritrovi ad allungare, in auto, la strada verso casa facendo spirali in allontanamento dal punto in cui ti è stato riferito che il negozietto è lì, pronto per te. Eppure non c'è.

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Pastorale Americana – Recensione

Elle 11 agosto 2015 0

cover_pastorale_americanaHo lasciato riposare il mio pensiero su questo libro consigliatomi con entusiasmo da diverse amiche e che ho terminato di leggere un paio di mesi fa. Spesso penso che le mie opinioni a caldo siano troppo estremiste: all’uscita da un cinema di solito mi trovo a commentare sempre i lati negativi (errori di trama, recitazioni sottotono, dialoghi ridondanti) e solamente la mattina dopo inizio a trovare motivi per cui la serata è stata piacevolmente intrattenuta dal film; al primo ascolto di un nuovo album trovo praticamente noiosa ogni canzone (se non ripetitiva) e solo col passare del tempo quel che trovavo intollerabile si colloca nell’ascoltabile e nel godibile (ricordo il mio primo parere su Ok Computer dei Radiohead come “ma cos’è sta lagna”); la maggior parte dei libri ha dei finali deludenti, quindi mi ritrovo sempre a chiuderli con la bocca amara ma col passare del tempo mi rendo conto che anche il “viaggio” che mi ha portato al finale ha avuto spessore e rivaluto il libro e lo colloco mentalmente nella mia libreria dei collezionabili.

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